Imola città di Storia e Cultura
Imola, l’antica colonia Forum Cornelii, sorgeva in un’area già intensamente popolata in epoca preistorica.
La pianta della città richiama ancora lo schema tipico di fondazione romana. Si possono ancora oggi riconoscere il decumano (via Emilia) e il cardo (via Appia-via Mazzini) nel quale sorgeva il foro.
E’ una città attenta al patrimonio culturale e ricca di luoghi interessanti dove cultura e storia si incontrano raccontando gli eventi che si sono susseguiti in città.
ROCCA SFORZESCA DI IMOLA
La Rocca è situata ai margini del vasto spiazzo erboso che costituisce il piazzale Giovanni dalle Bande Nere.
Di impianto trecentesco, deve il suo attuale aspetto ai lavori condotti dall’architetto Danesio Maineri che nel 1440 trasformò le originali quattro torri quadrangolari in torrioni circolari per motivi difensivi.
Il fortilizio a pianta quadrata era circondato da un ampio fossato ancora visibile su tre lati, così come ancora visibili sono i due rivellini comunicanti con gli ingressi della rocca tramite ponti elevatoi.
Nel corso dei secoli la rocca diventò proprietà delle famiglie che si alternarono al governo della città: in particolare nel 1473 della famiglia Sforza sotto la signoria di Girolamo Riario e della moglie Caterina Sforza.
Il percorso di visita offre al visitatore un viaggio nella storia tra armi, armature e una collezione di ceramiche. Suggestivo è percorrere i vari camminamenti di ronda, attraversando le torri di nord-est e di nord-ovest e avere una vista completa sul grande Cortile d’Armi e sul Palazzetto detto “Del Paradiso”.
PALAZZO TOZZONI
L’edificio mostra tutti i caratteri del linguaggio bolognese: la facciata con l’imponente portone, l’ampio salone al piano nobile a cui si accede dallo scenografico scalone decorato in stucco dal ticinese Giovan Battista Verda e impreziosito dalle statue del fiammingo Francesco Janssens.
La storia pubblica e privata dei Tozzoni è conservata nei tantissimi oggetti presenti nelle stanze, nel fondo fotografico e specialmente nell’archivio storico al primo piano, uno scrigno della memoria e dei “segreti” di questa famiglia che abitò per cinque secoli il palazzo in via della Fortezza (ora Garibaldi), fino al 1978 quando l’ultima erede, Sofia Serristori Tozzoni, lo donò alla città.
Questa rara casa museo, aperta al pubblico nel 1981,mantiene intatto il fascino di una casa abitata dalla stessa famiglia per cinque secoli e gli appartamenti, perfettamente conservati, rappresentano un esempio dei modi di abitare che si sono avvicendati nel tempo.
I quasi duecento dipinti della quadreria, in cui prevale la scuola bolognese con dipinti di Passerotti, Fontana, Cesi, Donnini, Beccadelli e gli oggetti d’arte applicata, gli arredi, i ricordi di famiglia, dialogano tra loro in un contesto sostanzialmente integro.
MUSEO E PINACOTECA DIOCESANI
E’ stato fondato nel 1962 ed occupa una parte del Palazzo Vescovile. Dopo una prima collocazione nell’appartamento rosso, nel salone d’onore e nella galleria, le collezioni subirono un’importante opera di riordino e restauro nel corso dei primi anni Novanta del Novecento.
Dal 2000 ad oggi il Museo diocesano ha ampliato ulteriormente la sua superficie espositiva attraverso il restauro e l’apertura delle sale dell’appartamento verde: in esso trovano posto i tessuti liturgici (secc. XV-XIX), la collezione numismatica (secc. IX-XXI), le opere d’arte sacra contemporanea e il nuovo percorso dedicato alle terracotte domestiche (secc. XVIII-XIX). Il settecentesco salone morelliano è adibito a sala conferenze.
Nel Museo-Pinacoteca, secondo museo ecclesiastico italiano per fondazione dopo il diocesano di Bergamo, sono esposti oltre 2.000 pezzi (dipinti, sculture, ceramiche, oreficerie, corali miniati, arredi, tessuti, monete, medaglie, ecc.) databili tra il IX e il XXI secolo.
MUSEO DI SAN DOMENICO COLLEZIONI D’ARTE DELLA CITTÀ
La costruzione del complesso, sede dell’ordine domenicano, risale al Duecento e ha risentito nei secoli di diverse ristrutturazioni e purtroppo anche di devastazioni.
La possibilità di accedere al pulpito della chiesa restituisce all’intero complesso la sua primitiva unità e regala una visione dall’alto inconsueta dell’interno della chiesa di San Domenico che ospita all’altar maggiore un capolavoro di Ludovico Carracci.
Le “Collezioni d’arte della città” è un percorso dal Trecento a oggi che espone oltre 600 pezzi tra dipinti, sculture, arredi sacri, ceramiche, disegni, monete, medaglie e installazioni, provenienti dalle collezioni civiche.
I materiali sono suddivisi in sette grandi temi che costituiscono i capitoli di una storia per immagini che ha come protagonista Imola. Opere ed oggetti diversi per origine, qualità, rarità raccontano insieme e fanno risaltare luoghi, artisti, avvenimenti, produzioni tipiche, gusti e stili di vita della città e del suo territorio.
La visita offre una nuova lettura delle raccolte storico-artistiche e un osservatorio sulla produzione artistica contemporanea della città.
MUSEO GIUSEPPE SCARABELLI
Il “Museo Giuseppe Scarabelli” porta il nome dello scienziato che lo fondò nel 1857 quando donò alla città il “Gabinetto di Storia Naturale” perché divenisse un luogo attivo di studio e ricerca scientifica.
Il trasferimento nel Museo di San Domenico ha permesso di realizzare un nuovo allestimento rispettoso dell’eredità di Scarabelli e aggiornato su modalità espositive e comunicative contemporanee. La sua storia è raccontata nella prima parte del percorso, attraverso le donazioni che lo arricchirono durante la sua lunga vita. In questa sezione sono esposti anche oggetti etnografici provenienti dall’Africa e dal Sud America e una mummia egizia.
La seconda parte mostra nelle vetrine originali gli oltre 25000 reperti che formarono il museo ottocentesco suddivisi nelle sezioni di Geologia, Archeologia e Scienze naturali.
Una guida multimediale on line consultabile nei tablet installati nel percorso di visita o con i propri smartphone permette di approfondire i contenuti scientifici di questo museo.
ACCADEMIA PIANISTICA INTERNAZIONALE “INCONTRI COL MAESTRO”
L’Accademia Pianistica Internazionale “Incontri col Maestro” di Imola è una scuola di alto perfezionamento collocata nella splendida cornice della Rocca Sforzesca di Imola. L’Accademia nacque all’inizio degli anni Ottanta grazie all’intuizione del Maestro Franco Scala e della sua classe di pianoforte del Conservatorio di Pesaro: il merito di questo gruppo fu quello di pensare la didattica pianistica in termini nuovi, aperta ad esperienze diverse rispetto ai canoni tradizionali.
Con questa prospettiva di rinnovamento nacque nel 1981 l’Associazione Musicale Privata “Incontri col Maestro” nello studio imolese di Franco Scala, finanziata dagli allievi stessi che ne facevano parte. L’idea che ispirò questa Associazione, che si può definire il nucleo originario dell’Accademia Pianistica di Imola, fu quella di preparare gli studenti appunto “incontrando il maestro”, maturando cioè, grazie al confronto con l’esperienza di alcuni grandi esponenti del pianismo internazionale, tutti gli aspetti estetici, storici e tecnici dell’interpretazione.
Attraverso quest’opera che coniuga novità e alta formazione musicale, l’Accademia Pianistica ha raggiunto ben presto una straordinaria fama internazionale, acquisita negli anni anche grazie alla vittoria, da parte dei propri allievi, di oltre 60 Primi Premi nei maggiori concorsi pianistici in tutto il mondo.
Gli allievi dell’Accademia vengono costantemente invitati a suonare per Festival e prestigiose Stagioni Concertistiche in tutto il mondo.
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