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Gli Este a Modena

Arte e cultura: La capitale del Ducato Estense vi attende per ripercorrere i lustri del periodo ducale che vide Modena capitale

Il Palazzo Ducale di Modena fu costruito a partire dal 1634 su progetto dell’architetto romano Bartolomeo Avanzini, il Palazzo ha ospitato per più di due secoli la Corte Estense. Oggi l’edificio è sede dell’Accademia militare. L'elegante facciata si presenta con tre piante di finestre affiancate, coronate da balaustre con statue. La parte centrale e quelle laterali sono sopraelevate. Il Cortile d’Onore, con elegante loggiato a due piani, è ritenuto un capolavoro dell’architettura barocca. Da qui si accede al maestoso Scalone d’Onore, ornato da statue romane, che conduce alle numerose sale della Residenza Estense: l’Appartamento dei principi, l’Appartamento privato (sede del Museo storico dell’Accademia Militare che contiene armi e armature, memorie, cimeli e militaria quali bandiere, uniformi, tamburi, ecc.) e l’Appartamento di Stato, dove si possono ammirare ritratti di Estensi e affreschi. Gli ambienti più spettacolari sono il vasto ed elegante Salone d’onore e il settecentesco Salottino d’oro, dove si ritiene che il duca Francesco IV abbia firmato la condanna a morte di Ciro Menotti, protagonista dei moti insurrezionali del 1831. Altra menzione speciale va alla Sala del Trono e alla sala della Stringa.

La Biblioteca Estense conserva libri a stampa, incunaboli, cinquecentine e numerosi codici miniati dal XIV al XVI secolo. Il testo più prezioso è la Bibbia di Borso d’Este, capolavoro della miniatura ferrarese (XVsecolo).

Nella Galleria Estense si può ammirare una collezione che riflette gli interessi degli Estensi per la pittura e la scultura, per l’archeologia e le arti minori. Pregevoli il busto marmoreo di Francesco I d’Este del Bernini, il ritratto di Francesco I del Velasquez, il S. Antonio da Padova di Cosmè Tura, la Madonna col Bambino del Correggio, un trittico di El Greco, un Crocifisso di Guido Reni.

I Musei Civici si distinguono in Museo Civico Archeologico – Etnologicoconserva le più antiche testimonianze della presenza umana nel modenese: materiali del neolitico, dell’età del rame, dell’età del bronzo, della prima età del ferro, testimonianzedel dominio etrusco, celtico e gallico edella Modena Romana. Le raccolte etnologiche conservano tessuti, ornamenti, armi, ceramichedella Nuova Guinea, del Perù precolombiano, dell’America del Sud, dell’Africa e dell’Asia. Mentre, nel Museo Civico d’Arte quadri, ceramiche, strumenti musicali, strumenti scientifici e armi, tessuti documentano le trasformazioni della città dal Medioevo all’età moderna.

Al piano terra del Palazzo dei Musei, si trovano il Museo Lapidario Estense, una collezione di sarcofagi, rilievi e lastre di pietra inscritti, di epoca romana fino al Rinascimento e il Museo Lapidario Romano con monumenti funerari dell'antica Mutina, fondata nel 183 a.C, tra cui spicca l'ara di VetiliaEgloge.

Al Parco archeologico Novi Ark si cammina su un'antica strada romana emersa durante la realizzazione del parcheggio interrato Novi Park.A pochi chilometri dalla città si trova il Parco Archeologico e Museo all'aperto della Terramara di Montale, che ripropone la ricostruzione di un tipico abitato terramaricolo dell'età del bronzo.

Il Palazzo Ducale di Sassuolo trae probabilmente le sue origini con la costruzione della Rocca da parte di Matilde di Canossa all'inizio del sec. XII. Nel 1458, il marchese Borso d'Este, nel recinto del castello, fece edificare da Pietro da Ronchegallo un palazzo per la residenza estiva. 
L'architetto Bartolomeo Avanzini eseguì nel 1650 i grandi lavori di trasformazione del castello in principesca residenza estiva per il duca Francesco I d'Este. Dopo la morte dell'Avanzini i lavori vengono diretti da Antonio Loraghi, suo allievo e nuovo architetto ducale. Dietro al palazzo fu costruito un giardino con statue, peschiere, fontane, piscine (il Fontanazzo), giochi d'acqua, sempre disegnati dall'Avanzini, e si conservò un vastissimo parco per la caccia attraversato da un viale alberato, lungo quattro chilometri, che conduceva al Belvedere, il casino di caccia di San Michele. 
Il prospetto del palazzo richiama diversi elementi del Palazzo Ducale di Modena.Il prospetto sottolinea l'apoteosi della casa d'Este: cinque grandi quinte, simbolo della casata coronano l'edificio; un fregio centrale contiene lo stemma nobiliare; altre due aquile risaltano sulle nicchie laterali. Ai lati della porta vi sono statue di Nettuno e Galatea, di Ercole Raggi. 
L'interno è riccamente decorato da opere di Angelo Michele Colonna, di Giovanni Boulanger e di Pietro Galluzzi (sec. XVII). Di grande interesse è il cortile d'onore del palazzo ingentilito dalla decorazione pittorica parietale a finte architetture, soluzione formale adottata dal Mitelli e dal Colonna. 
La vicina chiesa di S. Francesco è stata edificata nel 1653, per volere di Francesco I d'Este da Bartolomeo Avanzini, come cappella ducale collegata al palazzo ducale tramite un percorso pensile. All'interno si possono vedere affreschi di Giovanni Boulanger e dei suoi collaboratori Agostino Mitelli, Angelo Colonna, Giovanni Monti e Baldassarre Bianchi. Nella chiesa è conservato un Crocifisso che, secondo la tradizione, era stato ricevuto in dono da Marco Pio da una fanciulla turca durante una crociata.

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