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L’eccellenza artistica e culturale di Ravenna è indissolubilmente legata agli antichi mosaici riconosciuti patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, e vive grazie ai laboratori dei mosaicisti, ai centri del restauro e alle istituzioni di studio e formazione. Tutto questo ha creato una sintesi unica di passato e presente che non esclude i contributi contemporanei e nuovi a questa tecnica.
MUSEO TAMO
E’ una mostra permanente interamente dedicata all'arte del mosaico, che ha sede all'interno dell'antica chiesa di San Nicolò a Ravenna.
La mostra ospita alcuni mosaici originali, databili in un arco temporale che va dal I al XIII secolo. Si possono ammirare alcuni brani di mosaici provenienti dal sito archeologico della Domus dei tappeti di pietra, dalla ormai scomparsa basilica di San Severo e da due domus della vicina Faenza.
DOMUS DEI TAPPETI DI PIETRA
Collocata all’interno della settecentesca Chiesa di Santa Eufemia, la Domus è costituita da 14 ambienti pavimentati con mosaici policromi e marmi appartenenti ad un edificio privato bizantino del V-VI secolo.
I mosaici pavimentali hanno elementi geometrici, floreali e figurativi; i più importanti dell’esposizione sono il “Buon Pastore” e la “Danza dei Geni delle stagioni”.
CRIPTA RASPONI
Piccola cappella gentilizia, della fine del XVIII secolo, in realtà mai destinata ai defunti della famiglia Rasponi. La parte più significativa della cripta è costituita dal pavimento a mosaico, un assemblaggio di diversi frammenti disposti in maniera casuale. Il pavimento proviene da Classe, probabilmente dalla chiesa di San Severo (VI secolo) e presenta motivi ornamentali e figure di animali colti in atteggiamenti spontanei e vivacizzati dall’uso di smalti che ne esaltano la ricchezza cromatica.
CRIPTA SAN FRANCESCO
La cripta è decorata con mosaici pavimentali del V secolo e, trovandosi sotto il livello del mare, l'acqua la invade come fosse una piccola piscina dove nuotano anche diversi pesci.
COSIDDETTO PALAZZO DI TEODERICO
Resti del nartece della chiesa medievale di San Salvatore, costruita su un’ala del palazzo teodericiano. I numerosi mosaici esposti fanno parte sia del palazzo che delle strutture che cronologicamente lo hanno preceduto: si tratta di lacerti di mosaico e di tarsie marmoree pavimentali che vanno dal I al VII secolo e che costituiscono un eccezionale repertorio attraverso il quale si può seguire l’evoluzione del mosaico pavimentale antico.
CHIESA DI SAN GIOVANNI EVANGELISTA
Costruita nel V secolo da Galla Placidia, la chiesa nel 1944 fu gravemente danneggiata dai bombardamenti aerei che causarono, oltre la perdita degli affreschi del XII-XIV secolo, anche la distruzione dei mosaici dell'abside.
Sulle pareti interne sono oggi esposti alcuni frammenti del bellissimo pavimento della basilica, risalenti al XIII secolo, raffiguranti temi derivati dai romanzi cortesi dell'epoca, animali fantastici e personaggi della quarta crociata.
Tra le raccolte eterogenee del museo sono esposti mosaici pavimentali del VI secolo, provenienti dalla Basilica di San Severo a Classe e dalla chiesa scomparsa di San Michele in Africisco, un frammento musivo parietale con Testa d’angelo, probabilmente del VI secolo, e alcuni lacerti musivi pavimentali di epoca medievale provenienti dalla chiesa di San Vitale.